GIUSEPPE CAVALLARI
Borgomanero (Novara) 21/12/1990 – Moncalieri (Torino) 6/9/1922
Nato a Borgomanero il 21 dicembre 1900 e morto a Moncalieri il 6-9-1922.
Milite entusiasta dell’idea fascista non si lasciò mai cogliere da un senso di paura e di allarme. Mite non temeva l’offesa: buono, affrontava e disarmava gli animi, ma il 5-9-1922 verso le 23 in Borgo Aie l Rag. Cavallari con altri fascisti veniva fatto segno a colpi di rivoltella sparati da elementi comunisti e ferito gravemente. Poco tempo dopo moriva serenamente lasciando nel dolore più angoscioso la fidanzata, la quale aveva poche ore prima avuto feriti gravemente, per l’insidia amara e vile dei nemici, il padre ed il fratello. Moriva il Cavallari con l’occhio sereno misurando nella vastità dell’orizzonte la vastità della dolcezza del proprio dovere, del proprio sacrificio[1].
Dirigente bancario nei primi giorni del settembre 1921 si trovava a Moncalieri, ospite di una famiglia amica. La sera del 5 settembre un fascista locale, inseguito dai sovversivi, cercò scampo nella villetta, ritrovo dei fascisti locali, in cui si trovava il Cavallari. Appena il padrone di casa, seguito dal Cavallari e da un parente, andò al cancello per aprire, i comunisti li aggredirono a colpi di rivoltella. Una pallottola raggiunse il Cavallari ad un polmone ed alla spina dorsale, portandolo alla morte alcune ore dopo[2].
[1] Partito Nazionale Fascista – Federazione dei Fasci di Combattimento Novara, “Biografie di Caduti per la Rivoluzione”, Stabilimento Tipografico Cattaneo, 1936 – XIV, p. 7
[2] Circolo Filippo Corridoni, “Per l’Italia. I Caduti per la Causa Nazionale (1919-1932)”, Edizioni Campo di Marte, Parma, 2002, p. 43