CARLO RAVETTO
Serravalle Sesia (Vercelli) 18/1/1903 – Novara 28/10/1922
Nato a Serravalle Sesia il 18 gennaio 1903, morto a Novara il 28 ottobre 1922.
Studente di ragioneria, caldo d’’italianità, il Ravetto accorse all’ordine che chiamava a Novara parecchie squadre della provincia. Ma l’autocarro che lo portava con altri compagni di fede la sera del 28 ottobre 1922 verso il Borgo S. Martino non poté arrestarsi immediatamente alla imposizione della forza pubblica, la quale fece uso della armi, interpretando con troppo rigore gli ordini ricevuti. Così Carlo Ravetto cadde vittima deplorata alla vigilia del coronare gli studi e di vedere il Duce supremo stringere in pugno le sorti d’Italia[1].
Studente di ragioneria, apparteneva al Fascio del suo paese. Alla fine dell’ottobre 1922 si diresse con la sua squadra a Novara, nel corso della mobilitazione per la Marcia su Roma. L’autocarro su cui era si trovò di fronte, all’ingresso di Novara, la forza pubblica che, non essendosi l’autista immediatamente fermato, aprì il fuoco sui fascisti. Colpito in pieno, Carlo Ravetto morì all’istante[2].
[1] Partito Nazionale Fascista – Federazione dei Fasci di Combattimento Novara, “Biografie di Caduti per la Rivoluzione”, Stabilimento Tipografico Cattaneo, 1936 – XIV, p. 21
[2] Circolo Filippo Corridoni, “Per l’Italia. I Caduti per la Causa Nazionale (1919-1932)”, Edizioni Campo di Marte, Parma, 2002, p. 151