Nato a Paullo Lodigiano il 20 aprile 1889, morto a Taga Taga (Etiopia) il 12 febbraio 1936, nel corso della dura battaglia per l’Amba Aradam. Di famiglia oriunda ungherese, combatté con i volontari di Peppino Garibaldi durante la rivoluzione messicana nel 1912 e sul fronte delle Argonne nel 1914, dove venne ferito. Entrata nel 1915 l’Italia in guerra, Camillo Hindard Barany si presentò come volontario e nell’aprile del 1916 venne nominato sottotenente di complemento nel 5° reggimento Alpini. Promosso tenente nel 1917, fu poi ferito in combattimento; per i suoi atti di valore gli vennero conferite una medaglia d’argento e una di bronzo al valor militare. Fu legionario a Fiume, squadrista del “Covo” e fascista della Marcia su Roma; iscrittosi poi nella Milizia, nel 1925 venne richiamato in servizio e assegnato alla Legione permanente libica col grado di centurione. Fu inoltre organizzatore instancabile del lavoro dei coloni nelle bonifiche dell’Agro Pontino e in Sardegna. Proprio in Sardegna, a Mussolinia (oggi Arborea) fu installato un cippo proprio in ricordo del “colono-guerriero” Barany. Nel febbraio del 1935 chiese di partire come volontario per l’Africa Orientale. Incorporato come comandante della 1ª compagnia della 215ª legione, 4ª divisione “3 gennaio”, prese parte a varî combattimenti; ferito una prima volta a Enda Jesus, poi colpito a morte nel combattimento di Taga Taga, sopportava stoicamente il dolore, e rifiutava l’aiuto di quanti erano accorsi a soccorrerlo, esclamando: “Non perdete tempo per me, andate avanti; viva il Duce!”.
Il suo medagliere è la migliore testimonianza di una vita al servizio dell’Italia: Medaglia della rivoluzione messicana 1909, Medaglia delle Argonne 1914, Medaglia della battaglia di Verdun 1915, Medaglia di Bronzo V. M. 1915/18,Medaglia d’Argento V. M. 1915/18, Croce di Guerra al Merito 1915/18, Croce di Guerra Interalleata 1915/18, Medaglia Legionario Fiumano 1919, Medaglia Volontario Libico 1925, Medaglia d’Oro guerra d’Africa 1935.