La sera del 2 novembre 1943, a Zara la morte arriva dal cielo: apparecchi anglo-americani effettuano il primo bombardamento sulla città provocando danni ingenti e facendo decine di vittime tra la popolazione civile. Per quasi un anno, fino al al 31 ottobre 1944, la capitale della Dalmazia italiana viene bombardata altre 25 volte e rasa al suolo; le vittime sono migliaia. Ma non è finita: ai primi di novembre del 1944 entrano in città le bande comuniste slave. Gli zaratini sono massacrati a centinaia: annegati con una pietra al collo o fucilati, spesso dopo atroci sevizie, pagano con la vita il loro essere italiani. Non contenti, gli invasori scalpellano dalle mura i secolari Leoni di San Marco, distruggono i monumenti e cancellano le targhe stradali. Di Zara non restano che macerie e cadaveri. Alla fine della guerra i superstiti devono andarsene, disperdendosi in ogni dove. Ma ogni anno si ritrovano puntuali al loro raduno nazionale, per ricordare la Città Martire e i tanti Caduti nel nome dell’Italia, di Zara e della Dalmazia.