Il 10 novembre del 1975 , nella villa Diatiauti-Leopardi a Osimo i ministri degli esteri Mariano Rumor e Milos Minic siglano il trattato italo-jugoslavo che sancisce la cessione della Zona B dell’ex Territorio libero di Trieste, ovvero dell’Istria nord-occidentale alla Jugoslavia, riconoscendo lo stato di fatto venutosi a realizzare dopo la fine della seconda guerra mondiale dopo il Memorandum di Londra del 5 ottobre del 1954.Memorandum che avrebbe garantito la restituzione della la provincia di Trieste alla madrepatria Italia.
L’ Italia invece rinuncia a una parte del suo territorio mentre la Jugoslavia non dovette offrire nessuna contropartita. Ovviamente l’ opinione pubblica in particolare le migliaia di esuli si sentirono abbandonati ancora una volta dallo stato Italiano.
Il governo italiano in particolare la Democrazia Cristiana e il PCI furono favorevoli all’ accordo. Solo il MSI votò contro.
Per la prima volta nel dopoguerra il PCI aveva appoggiato un
governo democristiano in materia di politica internazionale. Era un chiaro segnale alla valutazione che i comunisti avevano dato ai rapporti con la Jugoslavia, in perfetta linea con le aperture di venti anni prima diTogliatti, dopo il disgelo tra Mosca e Belgrado.