Fu una fulminea epopea quella dell’eroico franco tiratore, come il fiore di ciliegio esploso nella sua bellezza un istante prima di incontrare il suolo. Vi ricordiamo l’appuntamento di domani a Firenze coi ragazzi de La Fenice, proponendovi queste poche righe con cui Mario Carli, nel 1919, descrive l’Ardito Futurista; quanto bene si addicano ai giovani fiorentini dell’estate ’44, è evidente. Questo è ciò che chiamiamo Tradizione:
“Scugnizzo vestito di sole, che s’arrampica sul palcoscenico del mondo, squarcia il velario del futuro, fa crollare a caramboli le scene di cartapesta, insolentisce gli aristocratici delle barcaccie, prende a pernacchi i palchi dorati, e torna a squarciare la notte con lo schianto dei suoi canti guerrieri.”
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